Gli scavi archeologici condotti in concomitanza con la realizzazione della viabilità del nuovo ospedale San Luca hanno portato alla luce una più antica sistemazione stradale e due sepolture. Da una di queste viene il sarcofago di Antraccoli, ottenuto con "fogli" di piombo sagomati e ripiegati, a creare cassa e coperchio. Il reperto è un unicum nel territorio toscano, dato che i soli ritrovamenti finora noti in Italia si concentrano soprattutto nelle regioni settentrionali. Il restauro, resosi necessario per l'estrema fragilità che il metallo ha raggiunto dopo secoli di giacitura nel terreno, ha dato il via ad una serie di analisi di laboratorio, svolte sia sullo scheletro sia sul sarcofago da un'équipe multidisciplinare. Ciò ha permesso di raggiungere una rara completezza di documentazione, guidando le fasi di restauro e di allestimento.