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| 20/10/2022
Al cinema Brado, il western di Kim Rossi Stuart tratto da Le guarigioni

Kim Rossi Stuart adatta per il cinema il racconto La lotta, uno dei cinque di Le guarigioni, edito da La nave di Teseo.

«Un film di genere, dall'impianto classico, che trascina lo spettatore in un'impresa da compiere», così Kim Rossi Stuart, regista, sceneggiatore e interprete, descrive il suo nuovo film Brado, prodotto da Palomar Production e Vision Distribution, in collaborazione con Sky, che arriva nelle sale italiane dal 20 ottobre. Tratto da La lotta, il primo dei cinque racconti che compongono Le guarigioni, il folgorante esordio letterario pubblicato da La nave di Teseo nel 2019, narra del rapporto difficile tra un padre e un figlio che si ritrovano a dover collaborare per mandare avanti il ranch di famiglia.

Di fatto, Brado è un western, ma contemporaneo e crepuscolare, dove gli “eroi” che devono compiere l’impresa sono, naturalmente, antieroi stanchi, disillusi e irrisolti. Dice l’autore: «Gli eroi sono un padre e un figlio che si ritrovano proprio in questa occasione a cercare di sciogliere quel grumo di rabbia, ostilità, rancore, che ha impedito loro per tanto tempo di essere vicini. È un difficile percorso a ostacoli quello che deve compiere il cavallo, ma anche quello che devono affrontare i due per potersi ritrovare, per riconquistare l'amore perduto».

 
Rossi Stuart, insieme allo sceneggiatore Massimo Gaudioso, adatta il suo racconto per il cinema, modificandolo un po’: nel racconto il padre apre un maneggio in una zona di campagna isolata e coinvolge il figlio, con cui ha un rapporto problematico, nell’attività; nel film l’occasione per ridurre le distanze tra i due arriva da un infortunio. Renato, interpretato dallo stesso Kim Rossi Stuart, ha bisogno dell’aiuto del figlio Tommaso, a cui presta il volto Saul Nanni, per addestrare un cavallo recalcitrante e portarlo a vincere una competizione di cross-country.

«L'ambientazione è quella di un Far West nostrano e il linguaggio del film segue la naturale epicità di cui quel mondo è per definizione portatore» racconta Kim Rossi Stuart. «Immagini ricche, quindi, ma senza cadere in estetizzazioni fini a se stesse. I personaggi sono l'anima portante: un padre “scassato” e provato dalle decine di fratture che si è procurato in un corpo a corpo con i cavalli più o meno selvaggi che negli anni si sono succeduti. E un figlio introverso, tremendamente autonomo e indipendente per la sua giovane età, ma anche così condizionato dall'esperienza educativa quasi brutale che il genitore gli aveva inflitto».

Un western, dicevamo, ma anche un dramma familiare esistenziale, che scaturisce, a detta dello stesso autore, dal desiderio «di affiancare all'intrattenimento anche l'esplorazione di uno dei temi fondamentali dell'esperienza umana, domandandoci quale sia l'essenza del legame padre figlio. Scoprendo forse che ritrovarsi è una tappa imprescindibile per salvarsi». È lo stesso spirito da cui nasceva, anni fa, l’intensa raccolta di racconti da cui è tratto Brado, Le guarigioni appunto, che raccoglieva, oltre a La lotta, altre quattro storie in cui personaggi complessi e sfaccettati, mai perfetti, si trovavano a fare i conti con le loro fragilità, muovendosi tra le loro storie come si fa spesso nella vita: in modo irregolare, tra alti e bassi, nel cercare le risposte alle loro domande e provare a rimanere a galla.

Brado, terzo film da regista di  Kim Rossi Stuart, è al cinema dal 20 ottobre, mentre Le guarigioni, il suo primo libro, vi aspetta in libreria. 

Redazione INDIE