In un mite settembre pavese del 1847 si prepara la consacrazione di sette nuovi sacerdoti, davanti a quattro vescovi e a una schiera di monsignori e prelati. Straordinaria cerimonia, pari al ben più laico grande circo equestre che ha innalzato il telone sulla Rotonda. Una volta tanto non mancano le novità, nella quieta Pavia; e poiché esse non comportano problemi di ordine pubblico, il commissario Melchiorre Ferrari si sente quasi ben disposto. Ma d'un tratto, eccolo di fronte alle solite drammatiche domande: chi ha ucciso ancora e così crudelmente? E perché ha ucciso? Ferrari è troppo esperto, o forse troppo serenamente pessimista, per non sapere che arriveranno altre domande. Questa, per esempio: è possibile che una remota guerra in Spagna abbia a che vedere con un delitto consumato a Pavia? E ancora: si può ragionevolmente credere che un fantasma si aggiri nella chiesa del Carmine? Continuano le avventure del commissario dell'Imperiale e Reale Delegazione di Polizia Melchiorre Ferrari, erede di Marlowe, il detective solitario di Raymond Chandler. Un nuovo viaggio nella Pavia asburgica, città di frontiera di un grande Impero, abitata da gente laboriosa, rassegnata, che di poco s'accontenta, di poco vive, poco sorride ed è portata a dimenticare in fretta. Una città mestamente ordinaria, con le sue necessità, i suoi amori, le sue invidie, i suoi drammi. I suoi delitti. Le sue poche vittorie, le più frequenti sconfitte.