È sorprendente vedere come spesso le guerre si ripetano proprio perché è mancata una memoria, ovvero quella capacità di fare tesoro delle vicende passate. In questo libro l'autrice, con grande accuratezza storica, ripercorre eventi della Seconda guerra mondiale vissute da un soldato, un padre che ha combattuto ed ha vissuto in prima persona gli orrori di una guerra lontano da casa preoccupato per la moglie e i figli che sperava di poter rivedere. Solo pensando a un domani migliore questo soldato ha potuto superare le enormi difficoltà e lo possiamo notare nelle lettere scritte alla moglie sia quando era al fronte sia nel periodo di prigionia. Con le lettere i soldati riuscivano a tenersi in contatto non solo con i familiari, ma anche con un mondo "normale" nel quale speravano di tornare presto. Quelle lettere rappresentavano per i soldati un mondo: casa, affetti e la speranza di poter riabbracciare quanto di più caro avevano. Ricordiamoci che chi paga il conto di una guerra è la gente, sono i soldati e la popolazione che viene bombardata e muore. I nostri cuori non possono non piangere di fronte ai bambini, alle donne uccise e a tutte le vittime della guerra...
