Una maggior parte di queste poesie le ho scritte nella mia camera; quando li fuori circolava un virus maledetto, e noi tutti eravamo costretti a restare dentro casa. Ecco perché la silloge porta il nome "La mia nuova luce", una luce che in quel momento vedevo soltanto scrivendo. La poesia è stata, e lo è ancora, la mia compagnia di vita: una luce che illumina l'impossibile. Una luce che mi fa vedere le cose con occhi diversi.