Il volume propone un'interpretazione generale della Guerra fredda ma soprattutto riflette una serie di passaggi riguardanti momenti fondamentali per la politica italiana rispetto al conflitto fra USA e URSS dal 1943 al 1989. L'Italia occupò, in tale contesto, una posizione particolare: prima come campo di sperimentazione della possibilità che l'intesa globale continuasse anche nel dopoguerra, poi come terreno sul quale si misurò (dall'armistizio dell'8 settembre 1943 in poi) l'aggravarsi del conflitto internazionale e i suoi riflessi sulla libertà di movimento italiana. Si analizzano i temi di fondo della politica estera italiana, presa fra il bisogno di indipendenza e i condizionamenti che la spingevano verso la dipendenza o la subordinazione. In questo ambito acquistano rilevanza i rapporti con gli Stati Uniti, dal 1941 in poi; il ruolo del Vaticano e l'influenza della Santa Sede sulla posizione italiana, sia dal punto di vista interno che da quello internazionale; i condizionamenti internazionali che il processo costituzionale subì per effetto della crisi globale; il formarsi di una politica espressamente dedicata all'Italia da parte del governo americano.