La forma del disordine. Tecniche di analisi e progetto urbano ai tempi dello sprawl

Editore: Mimesis
EAN: 9788857538303
Pagine: 226 p. , Libro in brossura
In commercio dal: 15 gennaio 2024
Collana: Materiali di architettura e di urbanistica
A partire da 24,00 €

Descrizione

La questione dello sprawl urbano è da ottant'anni uno dei temi territoriali più discussi, oggetto di attenzione e contesa nel dibattito scientifico e fenomeno di interesse generale, sul quale si accende la sensibilità dell'opinione pubblica dell'intero pianeta. A fronte di questo interesse, il tema resta affetto da condizioni di singolare incertezza, che ne rendono indefiniti e nebulosi i contorni: cosa sia da intendersi per sprawl, come sia possibile accertarne e riconoscerne la presenza, a quali cause sia da imputare, quali siano le criticità ed i problemi che ne derivano; ciò che naturalmente rende arduo convenire su possibili strategie di regolamentazione e contrasto. È una sterminata letteratura quella che si è concentrata sul dito (la confusione, la mancanza di ordine, lo squallore) senza guardare la luna che tali sembianze materiali stanno ad indicare: l'indebolimento dell'appetibilità posizionale dei nuclei storici ed il loro svuotamento funzionale a beneficio delle aree suburbane; la progressiva scomparsa della piccola distribuzione commerciale, tradizionalmente parcellizzata nel tessuto edificato, a vantaggio delle agglomerazioni concentrate sulla corona periferica degli insediamenti e lungo le radiali esterne; la perdita della mixité degli usi sul suolo urbano in favore di un appiattimento funzionale e sociale in vaste zone distinte e compartimentate; la massiccia utilizzazione dell'automobile per gli spostamenti, con le naturali conseguenze sul traffico, sui costi e sull'inquinamento; la marginalizzazione della pratica pedonale dell'abitato, con il conseguente impoverimento dei rapporti interpersonali; l'allentamento di rapporti di coesione e sinergia fra le parti dell'insediamento e la sua struttura complessiva ed il conseguente affievolirsi dei sentimenti di appartenenza e di comunità: temi e fenomeni che ormai da vari decenni alimentano il dibattito sullo sprawl, e che emergono in questa ricerca come il risultato prevedibile - in certa misura inevitabile - dell'alterazione delle relazioni spaziali determinata dalla modalità rarefatta dell'urbanizzazione. La tesi è che lo sprawl sia nei suoi effetti, per una parte significativa - se non preponderante -, un fenomeno relazionale; il quale viene percepito sotto le sembianze ripugnanti della desolazione del paesaggio suburbano e della perdita di identità dei luoghi: temi di per sé indiscutibili, ma che proprio dell'assetto configurazionale risultano conseguenze, secondo una logica ben definita ed in misura oggettivamente rilevabile. In una simile prospettiva, l'assenza di una logica insediativa, la mancanza di un disegno, di un pattern, il disordine dei luoghi e delle funzioni - le più ricorrenti e condivise fra le imputazioni alla città dello sprawl - appaiono frecce fuori bersaglio. Gli esiti delle ricerche qui presentate mostrano al contrario che la struttura della città diffusa risponde in effetti ad una logica rigorosa, rispetta un ordine e corrisponde ad un pattern che è facile individuare e riconoscere, purché lo si osservi con lenti sensibili alla distribuzione e alla configurazione delle relazioni spaziali. Le stesse lenti che, implicitamente, suggeriscono le possibili linee di indirizzo per le strategie di governo del tessuto suburbano.

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